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Oggi è venerdì 13! La “triscaidecafobia” (dal greco τρεισκαίδεκα treiskaídeka, “tredici” e φόβος phóbos, “paura”) è la paura irragionevole del numero 13, principalmente legata alla cultura popolare ed alla superstizione. In alcune culture, specie quelle anglosassoni, esistono varie credenze riguardanti il venerdì 13. Il termine è stato coniato da Isador Coriat nell’opera Abnormal Psychology; Ciotuttavia bisogna notare che il numero 13 in alcune culture è considerato simbolo di fortuna e prosperità, specialmente nella regione del Tibet, in Cina.

Le origini della superstizione contro il numero 13 non sono note con certezza. Un fatto rilevante è che il 13 è il successore di un numero altamente composto, il 12, che è considerato positivo in molte culture (patriarcali). Un insieme di 12 elementi si può infatti dividere in parti uguali in molti modi (per due, tre, quattro o sei); un “tredicesimo” elemento che si aggiunga a questo insieme lo “spaia” irrimediabilmente, impedendo qualunque suddivisione; infatti il 13 è un numero primo. L’antipatia per il 13 ha radici antichissime, religiose e mitologiche. Nella mitologia norrena, Loki (subdolo, traditore e malvagio) era il tredicesimo dio. Un celebre riferimento al 13 nei Vangeli riguarda l’Ultima Cena, in cui Giuda Iscariota fu il tredicesimo a sedersi a tavola. Sempre nel Cristianesimo, Satana viene descritto come il «tredicesimo angelo».

Un altro elemento che contribuisce a rendere il 13 temuto è la data, venerdì 13 ottobre 1307, nella quale furono arrestati in massa i famosi Cavalieri Templari, osteggiati dal Re di Francia Filippo IV il Bello.

Nella cultura popolare di molti paesi del mondo, inclusa l’Italia, il tredici viene considerato un numero di cattivo augurio in numerosi contesti. Può suscitare qualche perplessità, per esempio, partire per un viaggio in una comitiva di tredici persone, o essere in tredici a tavola (a maggior ragione quando questo avviene per l’arrivo inatteso di un tredicesimo invitato, come prendesse il posto nefasto di Giuda). Queste credenze vengono spesso combinate al significato attribuito al giorno venerdì (anch’esso di probabile origine religiosa: è il giorno della morte di Cristo secondo la tradizione) nella superstizione del venerdì 13. Quest’ultima però ha origine, o comunque prevale, nel mondo anglosassone. In Italia, infatti, credenze di segno opposto ritengono fortunato il giorno 13 (salvo, magari, che si tratti proprio di un venerdì) e sfortunato il venerdì 17.

Assecondando tale superstizione, in alcuni edifici ci si riferisce al 13º piano chiamandolo diversamente (ad esempio “12b” o “14”, saltando così nella numerazione dal “12º” a “14º”). Un esempio è costituito dal 1 Canada Square di Canary Wharf, l’edificio di maggiore altezza del Regno Unito. Tale “rimozione” è a volte operata anche per numeri civici e di interni, stanze di alberghi, etc.

L’aereo da combattimento tedesco sviluppato come successore dell’He-112 fu chiamato He-100 per evitare la sigla He-113, considerata sfortunata. Negli Stati Uniti, nessun aereo è mai stato chiamato F-13, poiché molti piloti erano superstiziosi al riguardo.

Alcuni utilizzano la missione lunare Apollo 13 come prova per dimostrare che 13 è un numero sfortunato. L’Apollo 13 fu lanciato alle ore 14:13, nel giorno 11 aprile 1970 (11/4/70, le cui cifre sommate danno 13), dal complesso 39 (tre volte tredici). Voci diffuse che affermano che in realtà l’orario del lancio fu 13:13 sono false. È però vero che l’ora locale del Texas, da dove veniva effettuato il controllo della missione, era 13:13. Pare inoltre che Apollo 13 sarebbe dovuto entrare nell’orbita lunare il giorno 13 aprile.

Nella Formula 1, non c’è alcuna automobile con il numero 13. Tale numero, infatti, fu rimosso dopo che due piloti furono uccisi in altrettanti incidenti: entrambi stavano infatti guidando una monoposto numero 13.

Nel comitato IEEE 802 non è mai stato utilizzato il numero 802.13 per indicare un gruppo di lavoro.

L’Aeroporto internazionale di Memphis è privo dei gate A13, B13 e C13.

Il compositore Arnold Schoenberg era probabilmente “affetto” da questa mania. È stato affermato che la ragione per cui la sua ultima opera è intitolata “Moses and Aron”, invece di “Moses and Aaron” (la scrittura corretta), è perché la forma corretta avrebbe generato una frase di 13 lettere. Oltretutto, egli nacque, e morì, il tredicesimo giorno del mese. Una volta rifiutò di affittare una casa, poiché era la numero 13 della via, e temette profondamente di compiere 76 anni, poiché la somma delle cifre è pari a 13.

Il cantautore statunitense John Mayer registrò 14 tracce sul proprio album Room for Squares, nonostante la tredicesima non sia altro che una traccia di durata 0,2 secondi, e non sia nemmeno elencata sulla copertina dell’album.

Tra gli arcani maggiori dei tarocchi, il numero 13 è associato alla carta della Morte(anche se nei tarocchi la morte è vista come un buon segno poiché rappresenta la resurrezione).

Nella serie TV inglese Coronation Street, i personaggi di Stan e Hilda Ogden abitano in una casa al numero civico 12a, per evitare che l’indirizzo presenti il numero 13.

L’attore Stan Laurel (Stanlio), una volta in arte, cambiò cognome affinché il conto delle lettere non risultasse pari a 13. Si chiamava infatti Stan Jefferson.

Molte compagnie aeree non inseriscono sui loro mezzi la fila numero 13, passando direttamente dalla 12 alla 14 o dalla 12a alla 14