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Continuano, spensierate, le notti prima degli esami. Sapore multietnico e il gigione Califano… Gli esami non finiscono mai. Nemmeno le notti prima degli esami, intese come filone, che proseguono serene e spensierate come il loro pubblico. Altro giro, altra citazione (nel titolo) da Venditti: basta il manifesto per capire di essere di fronte a unaltra storia di piccoli grandi amori, sempre fermi al Tempo delle mele. Dai registi di Incantesimo napoletano, Genovese & Miniero, che questa volta cucinano il rag in salsa multietnica. Di soia, per la precisione. Prendendo in prestito ragione e sentimento dai vari matrimoni greci, East is East e banchetti di nozze ma giocando con gli orientali maccheronici da Delitto al ristorante cinese di Corbucci e Tomas Milian. Latmosfera infatti caciarona, vitale, almeno nella prima parte, zeppa di caratteristi. C Hal Yamanouchi, da sempre orientale di borgata; c il Califfo che dice la sua: Il culo non canta ma conta e Maurizio Mattioli mattatore. Vaporidis studia da sex symbol, con sta faccia da impunito, intanto fa il Blues Brother per mettere insieme una band con cantante cinese (la giappo-romana Valentina Izum). Gli autori, Brizzi in testa, ci sono e ci fanno, sfottono le canzoni mitiche, scherzano coi fanti senza lasciar stare i santi, dal bagno nella fontana di Trevi al maccherone di Albertone. Peccato per il finale senza idee.