Ho letto sul Mattino un articolo se possibile più inquietante del disastro nucleare in Giappone. Una nota sul registro di una classe dell’istituto paritario Sacro Cuore (delle suore Betlemite), di via Bernardo Cavallino, cita «La informo che suo figlio Enrico è risultato impreparato all’interrogazione anche se era stato avvisato sia da me che da suor Claudia con ampio anticipo. In più, la scorsa settimana, per tutta l’ora non ha fatto altro che dormire profondamente. Sarebbe meglio che studiasse gli argomenti schematizzandoli attraverso mappe o sintesi perché non riscontro alcun passo in avanti nella sua preparazione». Peccato che l’alunno in questione è un dodicenne autistico. E peccato che già per iscriverlo a scuola i genitori avevano dovuto chiamare la polizia. L’Istituto aveva chiesto al padre di pagare di tasca sua lo stipendio ad un insegnante di sostegno, 1.500 euro al mese; ma a parte i problemi economici che può avere un istituto scolastico, seppure gestito dal solito ricchissimo ente morale ecclesiastico, la cosa che colpisce è l’ignoranza, la stupidità, la mancanza di professionalità dell'”insegnante” scritto apposta tra virgolette…
ok, forse i genitori hanno un pò amplificato la cosa perché ce l’hanno con la scuola; però confermo lo stesso i miei giudizi sulla suora-insegnante che non ha di meglio da fare…
Che dire, ogni parola, ogni commento sono scontati. Queste scuole andrebbero chiuse per un incidente del genere: denotano assenza totale di professionalità, di cultura dell’integrazione, di capacità di essere scuole. Purtoppo ricevono lauti finanziamenti statali per continuare a diffondere sottocultura e ed essere più che mai la rappresentazione in terra dell’ignoranza e della discriminazione. Il discorso sulla scuola in genere ( pubblica e privata) sarebbe qui troppo ampio e serioso; limitiamoci ad esprimere il massimo della solidarietà a questo bambino, chiuso nel suo mondo impenetrabile ai più, ma che potrebbe aprire qualche spiraglio all’amore ed alla consapevolezza di un lavoro serio e mirato di docenti preparati, ed ai genitori che convivono con un problema stremanante, doloroso, forse uno degli aspetti della disabilità più terribili e difficili da gestire. Un consiglio immediato?? Denuncia alla Procura delle Repubblica nei confronti di una scuola inadempiente e ricerca immediata di una nuova scuola( e ce ne sono!) che possa accogliere l’alunno con intelligenza, amore e qualità!